Vojagon ferrara via delle volte

03

Mag
2017

2 GIORNI A FERRARA

Posted By : Alessandro/ 11831 0

Ferrara è una cittadina molto intrigante. L’immaginario comune la dipinge come il luogo per eccellenza della bicicletta. Può succedere a volte che ciò che viene rumorosamente amplificato dalla promozione turistica finisca per deluderci, per non soddisfare le nostre aspettative, per non corrispondere al vero, ecco: questo non è il caso di Ferrara.

GLI IMPERDIBILI

  • PIAZZA TRENTO E TRIESTE
  • PALAZZO DEI DIAMANTI
  • PALAZZO SCHIFANOIA
  • VIA DELLE VOLTE
  • CASTELLO ESTENSE
  • CATTEDRALE
  • CORSO ERCOLE D’ESTE
  • GHETTO EBRAICO

Tempo di lettura

6′

Diciamo subito che la città è piccola e si visita in un week end. Non per questo però va presa sotto gamba perché è uno scrigno ricco di luoghi d’interesse e particolarità.
Il nostro tour è partito dal Castello Estense, uno dei simboli di Ferrara. 8 euro per l’ingresso, è un luogo molto interessante e la visita richiede circa un’ora e mezza di tempo. Proprio in questo luogo siamo stati protagonisti di un fatto di cronaca Vojagon molto grave, ammettiamo le nostre colpe: ci siamo palesemente imbucati in una visita guidata. Diciamo che, a nostra discolpa, è stata una cosa non del tutto voluta. Dopo circa un quarto di visita, un grosso gruppo di persone capitanate da una guida, ci ha bloccato qualsiasi accesso alle stanze successive. Che dire: sei lì, trovi interessante quello che ti stanno raccontando, non puoi forzare i tempi… Che fai? Aspetti e ti annoi? Nooo! Superi maleducatamente al primo pertugio? Non puoi, non c’è lo spazio necessario. Resta solo un’alternativa: trasformare l’ostacolo in risorsa. Come? Mostrando una buona dose di indifferenza e di faccia tosta! Ecco allora che ti ritrovi accodato a un gregge di intellettuali romani over 60. Ma tu ancora tieni duro, ormai sei compromesso, impossibile tornare indietro. La guida ti guarda, ti sorride, sa benissimo che stai bluffando, ma decide comunque di graziarti e col garbo di chi guida probabilmente lo è mica per caso, addirittura finisce per assicurarsi che visiti ogni stanza, ogni dettaglio.
Vojagon ferrara
Non per sminuire le nostre responsabilità ma insomma qualcosa mi dice che non siamo gli unici ad avere alle spalle questo tipo di “peccato turistico”. Bellissima la Loggia degli Aranci, un giardino pensile posto su una terrazza dai bordi merlati, dalla quale la nobiltà Estense poteva scorgere la Piazza principale e la vita della sua città senza essere vista. Il castello è collegato con il Palazzo del Municipio, precedente residenza Estense, la cui piazza interna dominata dallo Scalone d’Onore è spesso sede di eventi.
Lasciato alle spalle il castello, simbolo della dominazione Estense in anni di gloria per Ferrara, vale la pena di concentrarsi sulla cattedrale. Occorre ricordare che il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna ha avuto ripercussioni anche qui. Sia il castello che la Cattedrale ne portano le evidenti cicatrici. Quando siamo passati da queste parti abbiamo di fatto trovato il tempio religioso chiuso. La sua bellissima facciata in marmo bianco, il colonnato che la fiancheggia, la vista del castello, la torre della vittoria, il palazzo municipale, danno un’identità così gradevole a piazza Trento e Trieste (una volta detta Piazza delle Erbe), che è davvero un piacere trascorrervi del tempo. E’ senza dubbio un luogo di ritrovo, il cuore pulsante della città, dove è la normalità imbattersi in persone in bicicletta o a piedi. Le vie intorno alla piazza di sera ospitano artisti di strada, mentre di giorno sono lo sfondo ideale per immergersi nel medioevo conservato intatto fino a noi.
Vojagon ferrara via delle volte
Via delle Volte è una tappa imperdibile. Un tempo famosa per essere la strada della perdizione, costellata di prostitute, è una lunga successione di archi e passaggi risalenti per lo più al XIII secolo che crea un effetto molto fotografico. Ogni arco, è una specie di Stargate che ti catapulta al tempo di dame e cavalieri. Non tutti sanno che a Ferrara c’è l’osteria più antica del mondo: Osteria Al Brindisi, esattamente in Via Guglielmo degli Adelardi, oggi anche enoteca. Potresti regalarti una cena da guinnes dei primati! Pensare che già dal 1435 era attiva e che la si raggiugeva in barca, dà un’idea di come il tessuto urbano della città si sia evoluto.
Ferrara è anche la città del Palazzo dei Diamanti, uno dei più importanti monumenti di tutto il rinascimento italiano. Cos’ha di speciale? Sono le facciate esterne a conferirgli il nome, essendo composte da una geometria di 8500 blocchi di marmo lavorato in forma piramidale che sono organizzate in modo da raccogliere al meglio la luce. Leggenda vuole che in uno di questi blocchi sia stato nascosto proprio un diamante vero. Chissà se verrà mai ritrovato!

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Internamente è composto da un chiostro quadrato in puro stile rinascimentale. Fa angolo su corso Ercole D’Este, una delle vie più importanti della città e della storia del genere umano per la grandezza e l’ingegno della sua progettazione e realizzazione datata 1492. Fiancheggiata da una notevole quantità di palazzi rinascimentali, collega da un lato Il Castello Estense, mentre dall’altro Porta degli Angeli, ingresso alla città situato sulle mura. Se vuoi sapere cos’é il quadrivio degli Angeli, altro non è che l’incrocio tra Corso Ercole D’Este e l’asse Corso Porta Mare-Corso Biagio Rossetti su cui sorgono tre importanti palazzi rinascimentali: Palazzo dei Diamanti, Palazzo Turchi di Bagno e il Palazzo Prosperi-Sacrati.

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Ancora oggi possiamo percorrere, perfettamente conservate, le mura che proteggevano Ferrara nel medioevo. Perché è così importante? Naturale no! Per la cosiddetta Addizione Erculea. Naturalmente sai a cosa mi riferisco. O forse no. Beh noi no. In pratica il Duca Ercole d’Este mise in atto una serie di progetti urbanistici che rivoluzionarono totalmente la città, a partire proprio da Corso d’Ercole, ridisegnandola e traghettandola di fatto dal medioevo al rinascimento grazie al genio dell’architetto Biagio Rossetti. Furono ridisegnate strade, piazze e aree verdi, allargata la cerchia delle mura, per contenere e proteggere un sempre maggior numero di persone che qui volevano trasferirsi, dato il crescente prestigio della città.
Antecedente a questo periodo di innovazione è Palazzo Schifanoia, altro monumento simbolo, fatto costruire come luogo nel 1385 come luogo di svago, oggi sede museale, che ospita il Salone dei Mesi, una serie di affreschi che disegnano un autentico fotogramma celebrativo del rinascimento. (3 euro intero 2 ridotto. 9.30-18.00 chiuso il lunedì.)
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Un’altra passeggiata interessante può essere effettuata nel ghetto ebraico, compreso tra via Vignatagliata, via della Vittoria e via Mazzini. Dobbiamo ringraziare Daria Bignardi per aver ambientato qui il suo romanzo ed averci fatto conoscere questo aspetto di Ferrara, che culmina con una visita gratuita al cimitero Ebraico. Il luogo, posto in via delle Vigne è molto suggestivo. Per visitarlo gli uomini devono indossare il kippah, ma la vera star è la custode! Un’anziana signora dalla battuta pronta e lo spirito da adolescente, che trasuda gioia di vivere. Sulle tombe al posto dei fiori troviamo i sassi che hanno la funzione simbolica, oltre che di affetto, di ricordare le origini “desertiche” del popolo ebraico. Può essere interessante nei paraggi, una toccata e fuga alla Certosa.

Per i più sportivi è d’obbligo  un giro delle mura, o un giro cittadino in bicicletta, per entrare proprio nel vivo dell’usanza del posto.

A Ferrara si trova anche la casa di Ariosto, in Via Ariosto 67, visitabile gratuitamente. Noi naturalmente non ci siamo fatti scappare nemmeno un giro all’orto botanico!

Sapevi che in un certo senso anche Ferrara ha il suo “cortile ovale come la Pedrera di Barcellona”? Questo però non ti diciamo dove trovarlo. Vai alla scoperta!

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Non dimentichiamo che questa città è la sede di un’importante Università, fondata nel 1391. Forse è anche per questo, per la presenza di una notevole quantità di ragazzi giovani in cerca del futuro e pronti ad animarla, che è un luogo così piacevole e spensierato. Non metto in dubbio che, per chi ne vive la quotidianità, abbia i suoi difetti che sfuggono all’occhio superficiale del turista. Ma non ho nemmeno nessun dubbio che la maggior parte di queste persone tracciando un bilancio della loro qualità della vita, non la lascerebbero mai per un’altra.
Di Ferrara più che le cose materiali ci ha colpito l’atmosfera. Passandovi del tempo ci si rende conto di quanto sia un luogo frizzante, godereccio, giovane nello spirito e infinitamente piacevole da visitare.

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Scrivo, leggo, viaggio, suono, e poi riscrivo rileggo risuono e riviaggio ancora

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