A metà dicembre siamo stati due giorni in Trentino a trotterellare tra Trento e Bolzano, in occasione dei tradizionali Mercatini di Natale e, nonostante possano sembrare apparentemente molto simili, abbiamo trovato alcune differenze tra gli stands dell’una e l’altra location. E’ stata in particolare presso Trento un’occasione per assaggiare vari piatti tipici della regione e iniziare a conoscere un po’ meglio anche l’enogastronomia Trentina.
I PIATTI IMPERDIBILI
- STRAUBEN
- STRUDEL
- BOMBARDINO
- VIN BRULE’
- POLENTA CARBONERA
- TORTEL
- CANEDERLI
- PIATTO DEL SIGNORE
Abbiamo appunto trovato l’offerta street food più interessante a Trento, che presentava esattamente al centro del mercatino una corsia dedicata ad ogni tipo di cibo indigeno. Partiamo dalle bevande calde, che col freddo che faceva sono state perennemente lì a scaldarci le dita, come il Vin Brulè (vino caldo aromatizzato con zucchero, frutta e spezie), succhi di mela o mirtillo alcolici e non, bombardino (bevanda calda composta da Brandy, zabaione, panna e caffè), grappe e distillati vari che sì, forse non scaldano le dita, ma certamente scaldano il cuore!

Alcuni fra questi vengono serviti in tazze colorate che sono un bellissimo souvenir dei mercatini di natale ma anche un valido strumento per tenere al caldo più tempo possibile il loro contenuto; al momento dell’acquisto si paga una cauzione comprensiva della bevanda ed eventuale acquisto della tazza, quindi non preoccupatevi se il prezzo vi sembra alto perché restituendola riavrete gran parte dei vostri soldi (il costo del solo Vin Brulè si aggira di solito intorno ai 2 euro). E’ possibile inoltre dissetarsi con varie tipologie di ottima birra, in alcuni casi artigianale.
Per quanto riguarda il cibo, abbiamo avuto il piacere di assaggiare sia cose dolci che salate. Lo show è iniziato con un Tortel di patate ripieno di speck e crauti, per poi passare al “piatto del signore” composto da patate cotte in un grosso padellone insieme a 5 tipi di carne,cipolle e vari aromi, accompagnato da una spruzzata di fresca salsa allo yogurt, il tutto servito in un pratico cono di carta da passeggio.

Nelle varie incursioni fatte alla golosa vietta durante il nostro soggiorno, abbiamo assaggiato anche la polenta carbonera: una gustosissima polenta di farina di storo, servita calda con formaggio fresco di malga e salsiccia, cucinata fra l’altro da una anziana signora dai capelli bianchi, con l’aria di chi la sa lunga in fatto di tradizione e fornelli.
Sul fronte dei dolci non ci siamo fatti mancare l’esperienza dello strauben, composto da pastella fritta ricoperta da confettura di mirtilli rossi o crema di cioccolato e una spruzzata di zucchero a velo.
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Trento è da anni in cima alle classifiche della città più vivibili della nostra penisola. Essendo relativamente piccola si gira comodamente a piedi nell’arco di mezza giornata: se ci si organizza bene con i tempi, in un giorno è possibile visitare sia i mercatini che il castello del Buonconsiglio.
Ma c’è una cosa che non devi assolutamente perdere ed è il Muse, il museo delle scienze di Trento, che è uno straordinario esempio di museo non noioso ma molto interessante ed interattivo, costruito in un ex quartiere industriale, rimaneggiato completamente da Renzo Piano che ha creato una location unica nel suo genere.
Tempo di visita consigliato 3 ore ma guardando in maniera un po’ più spiccia gli argomenti che magari non ti interessano è sufficiente un’ora e mezza.
Lo scenario dei mercatini si sviluppa su due piazze distanti pochi minuti a piedi l’una dall’altra: piazza Fiera e piazza Cesare Battisti. Nella prima, contornata dalle vecchie mura della città, troverete per lo più cibo street mentre nell’altra per lo più prodotti gastronomici.

In entrambi i casi parecchie bancarelle propongono prodotti artigianali a tema natalizio.
(Attenzione: mercatini chiudono alle 19.30!).
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato ai mercatini di natale di Bolzano, che si presenta molto più austera, teutonica ma anche architettonicamente più interessante. Qui i mercatini sono concentrati in piazza Walther, la principale della città, a pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria che si raggiunge da quella di Trento con pochi euro e un viaggio lungo meno di un’ora.
Abbiamo assaggiato i Canederli, grossi gnocchi di pane raffermo miscelato con formaggio, speck o verdure, serviti di solito in brodo oppure nel nostro caso “innaffiati” di burro e salvia. Anche una sola di queste sfere energetiche è capace di riempire gli stomaci più piccoli… Ma sono deliziosi! Accompagnati a una buona birra artigianale sono quasi un pasto completo, per cui per concludere il tutto una fetta di strudel alle mele (rigorosamente di pasta frolla) con panna montata è un vero toccasana, oltre che una prelibatezza imperdibile.

Degno di nota il mercatino dell’artigianato e della creatività nella piazza del municipio: non offre i soliti prodotti industrializzati ma oggettistica e creazioni uniche ed interessanti. Bolzano ci ha soddisfatto più per la proposta artigianale e urbanistica, mentre Trento per il cibo e per la sua dimensione più intima e a misura d’uomo. Rispetto a Trento, Bolzano è architettonicamente e anche foneticamente più germanica, di fatto passare dall’una all’altra città dà quasi l’impressione di cambiare stato. Anche se non si è amanti del genere “mercatino di Natale” vale senz’altro la pena di fare un weekend!

Sei mai stato ai Mercatini di Natale di Trento e Bolzano? Quali preferisci?