a spasso nel tempo vojagon

10

Mar
2020

Dobbiamo stare in casa? Allora andiamo a spasso nel tempo

Posted By : Alessandro/ 887 0

In questi giorni ci siamo molto interrogati. Ci siamo chiesti: che senso può esserci nell’avere un blog di viaggio in tempi come questi? Tempi in cui, per il bene di tutti, la scelta migliore è quella di rimanere a casa. Giorni, settimane, mesi, quel tanto che basterà.

Tutto è così in aggiornamento costante e incerto che ci si sente sradicati dalla normalità. Una cosa che a volte osteggiamo, abitudini che sembrano annoiarci.

Come sempre accade però, quando perdi qualcosa, ti accorgi di quanto ti manchi l’abbraccio caldo di quella normalità. Un attimo prima progettavi una casa insieme, ce l’avevi lì a un soffio, ti preparavi per tirare su le materie nel secondo quadrimestre, ti eri ripromesso con il nuovo anno di ricominciare a fare sport. Un attimo dopo ti sembra impossibile. La coscienza collettiva esiste e in questo momento è agitata.  Poi ho capito che invece in qualche modo questi giorni che sono di fatto una resistenza, nella guerra a un nemico invisibile ma aggressivo, sono qualcosa che anche nel male deve diventare un tesoro.

Quanto tempo è che non leggi un libro? Quanto tempo è che hai scordato cosa significasse fermarsi? Chi l’avrebbe mai detto che ti sarebbe mancata l’università, la scuola. Mi sono anche chiesto spesso in questi anni quale contributo la mia generazione (ho quasi 32 anni) sarebbe stata in grado di lasciare ai posteri.

In 20 anni siamo passati dalla musicassetta al cloud. Abbiamo visto viaggi in aereo che erano per pochi, diventare low cost. Siamo passati dalle usa e getta agli smartphone, dai rullini immancabilmente bruciati ai profili dei social, polaroid delle nostre vite.  Siamo passati dalla partitella al campetto, ai videogiochi online. Siamo stati forse la generazione che più di tutte nella storia dell’umanità ha visto quanto possa essere veloce l’evolversi della tecnologia. Poi è arrivata la crisi. Quando per la maggior parte di noi era tempo di comprare casa, mettere su famiglia, consolidare le proprie posizioni lavorative, il proprio futuro. E ci siamo fumati 10 anni, in un amen. È finita l’era di un sistema, ne è iniziata un’altra e di quei 10 anni, per la cronaca, primo o poi chiederò un risarcimento danni a qualcuno.

Alla fine ho buttato tutto nel frullatore e ho capito che anche questo, come allora, è un momento storico. Storia di cui che lo vogliamo o meno siamo parte. Dobbiamo superare questa sfida. Ci sarà un prima e un dopo ma c’è anche un mentre. Questo mentre è quello su cui ci dobbiamo concentrare, per sfruttarlo al massimo delle possibilità, perché quando tutto questo sarà finito ne raccoglieremo i frutti. Quindi che si fa? Si viaggia lo stesso, ci costruiamo la macchina del tempo, con la speranza di tornare il più presto possibile a prendere un volo per la California, un treno per Roma, un traghetto per la Sardegna. Per questo motivo con oggi inauguriamo una rubrica sul blog che chiameremo proprio “A spasso nel tempo”. Un viaggio è un viaggio, lo è anche la scoperta di una storia che magari non si conosce.

Forse la mia generazione, nonostante la tendenza dilagante sia il contrario, ha proprio questo compito: fare si che i nostri figli continuino a viaggiare, a muoversi liberamente in un mondo più pulito e più giusto, abbattendo sempre più barriere, fisiche ma soprattutto ideologiche. Che continuino a sperare di poter realizzare i propri sogni, qualsiasi essi siano, dovunque arrivino, ovunque vadano, restando sempre e comunque umani. Se perdiamo di vista questo obbiettivo, se smettiamo di sognare e di dargli la possibilità di poter sognare, significa che stiamo perdendo di vista tutto quanto. Sarà un bellissimo viaggio anche tornare alla normalità.

Administrator

Scrivo, leggo, viaggio, suono, e poi riscrivo rileggo risuono e riviaggio ancora

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