La storia di Villa Monastero a Varenna passa attraverso otto secoli che l’hanno trasformata da luogo di culto alla splendida dimora che è oggi. Fra le sue mura e i suoi giardini si sono alternati religiosi, uomini d’affari, scienziati e premi nobel. Scopri tutto quello che c’è da sapere sul gioiello di Varenna.
La storia di villa monastero punto per punto
- XII SECOLO, LA FONDAZIONE
- 1569 – 1862 L’ERA DELLA FAMIGLIA MORNICO
- 1876 – 1897 DA CAROLINA MAUMARY A WALTER KESS
- 1897 – 1918 L’ERA DI WALTER KESS
- 1925 -1936 DALLA CONFISCA AL NATURALISTA DE MARCHI
- 1940 – Oggi L’APERTURA AL PUBBLICO, L’ISTITUZIONE DELLA CASA MUSEO E IL CENTRO CONGRESSI
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Tutto inizia nel XII secolo – La storia di Villa Monastero di Varenna
Il nome Villa Monastero ci fa subito riflettere sulla sua funzione principale. Tutto ha inizio infatti nel XII secolo, quando qui viene fondato il monastero femminile cistercense dedicato alla Beata Vergine Maria. Svolge la sua funzione religiosa per quasi trecento anni fino al 1567, anno in cui l’arcivescovo Carlo Borromeo lo sopprime per l’esigua quantità di monache presenti. Due anni più tardi, nel 1569, il primo di una lunga serie di colpi di scena: il nobile valsassinese Paolo Mornico acquista l’intero sito.
L’era dei Mornico: dal 1569 al 1862 – La storia di Villa Monastero di Varenna
Paolo Mornico acquista e ristruttura la villa per renderla la sua casa privata, ad eccezione della chiesetta, che lascia a disposizione dei fedeli. Nel 1609 Lelio Mornico, il figlio di Paolo, prende in mano le redini del sito, trasformandolo profondamente. Lelio vuole una dimora all’altezza dello status sociale raggiunto dalla sua famiglia: è lui infatti a conferire al complesso di Villa Monastero la pianta attuale. La villa diventa un luogo lussuoso, in cui gli ospiti possono godere degli ampi spazi e del loggiato che oggi definiremmo “vista lago”. La famiglia Mornico detiene la proprietà per tre secoli durante i quali assume il nome di “Villa Lelia”, fino al 1862 quando l’ingegnere Pietro Genazzi di Bellagio ne rileva la proprietà.
Da Carolina Maumary a Walter Kess – La storia di Villa Monastero di Varenna
Pietro Genazzini di Bellagio acquista il complesso nel 1862, ma la sua stagione è breve. A causa di problemi finanziari è costretto a rivendere a sua volta la villa che nel 1876 viene ufficialmente acquistata da Carolina Maumary. La nuova proprietaria, è strettamente legata allo scrittore che più di tutti ha improntato nell’immaginario collettivo il Lago di Como: è la nipote di Alessandro Manzoni (Sua madre, era sorella della moglie del celebre scrittore). La storia di Villa Monastero di Varenna vede anni di grande fermento durante i quali è frequentata da numerosi intellettuali dell’epoca. Arriva l’anno 1897, la villa è ceduta di nuovo a uno dei personaggi chiave dell’intera storia di Villa Monastero di Varenna: Walter Kess.
L’era di Walter Kess – La storia di Villa Monastero di Varenna
Walter Erich Jacob Kees è un industriale di origini tedesche, si innamora del luogo e fissa qui la sua dimora. A lui si devono i lavori di ristrutturazione che donano a tutto complesso lo stile “eclettico” che è esattamente quello che vediamo oggi. Kees riorganizza la funzione delle varie sale che oggi compongono la casa museo, introduce le fontane, rimaneggia il loggiato vista lago e amplia il giardino arrivando a coprire i quasi 2 km attuali. Il suo idillio nella splendida cornice del Lario però dura solo 21 anni: con una storia del tutto simile a quella che abbiamo raccontato di Villa Carlotta a Tremezzo, nel 1918, a seguito delle vicissitudini legate alla guerra, Villa Monastero viene requisita dallo Stato Italiano. E’ in questo momento che entra in gioco il naturalista Marco de Marchi.
Puoi trovare info, orari di ingresso e foto dei giardini
Il naturalista De Marchi e l’Istituto per la Idrobiologia – La storia di Villa Monastero di Varenna
Il naturalista milanese di origini svizzere Marco De Marchi acquista la villa nel 1925. Egli amplia le collezioni di opere e oggetti preziosi rimasti nelle camere del complesso dopo la requisizione e si occupa del giardino. Nel 1936, anno della sua morte, lascia la proprietà alla moglie con indicazioni ben precise: Villa Monastero dovrà diventare un luogo di uso pubblico e un museo. La vedova, rispettando il volere del marito, crea nel 1939 l’Istituto per la Idrobiologa a lui intitolato. Lo splendido giardino apre al pubblico nel 1940, mentre tredici anni più tardi, nel 1953 vede la luce il Centro Congressi, che negli anni a venire vedrà tra i suoi ospiti la presenza di numerosi scienziati e premi Nobel, uno su tutti Enrico Fermi a cui è stata intitolata, dopo la morte, una delle sale.
Dal 1953 ad oggi – La storia di Villa Monastero di Varenna
L’istituto per la Idrobiologia viene inglobato nel 1977 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e la gestione dell’immobile e del parco viene affidata in un primo tempo alla Provincia di Como e successivamente, nel 1996, alla neonata Provincia di Lecco, che nel 2009 acquista l’intero complesso. Il 2004 è un anno importante, in quanto viene ufficialmente riconosciuto dalla Regione Lombardia il polo museale della Casa Museo, che ha saputo mantenere intatte le decorazioni, i mobili originali e conservare le collezioni di oggetti e strumenti scientifici di coloro che avevano abitato fra le sue mura.
Oggi cos’è Villa Monastero?
Un luogo semplicemente stupendo, che continua a ospitare congressi di carattere scientifico e che accoglie ogni anno sempre più visitatori. In poche parole? Uno dei luoghi da visitare assolutamente del Lago di Como.
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