Bergamo Alta Vojagon Orio al serio duomo sant'Alessandro italia italy

06

Dic
2017

BERGAMO ALTA | Cosa vedere in un giorno

Posted By : Alessandro/ 3631 0

Le sue mura sono da poco diventate Patrimonio dell’Umanità. Sediamoci sulla funicolare pronti a partire. Raggiungiamo una delle città dall’identità più forte d’Italia. Benvenuti a Bergamo Alta.

Siamo a 50 km da Milano eppure sembra tutta un’altra Italia. In 50 km cambia tutto. Bergamo e la sua provincia sono un microcosmo, una nazione dentro la nazione. I bergamaschi sono sì italiani, ma sospetto che prima di tutto si sentano bergamaschi. Lo sono nel modo di essere, nel modo di fare. Si dice che un lavoratore bergamasco valga per due. Cambia anche l’accento, inconfondibile. Senza parlare del dialetto. I bergamaschi sono così attaccati alle loro origini, alla loro lingua madre che a volte di valle in valle il dialetto cambia così tanto che nemmeno si capiscono fra loro. Hanno un carattere forte, al punto da sembrare un po’ burberi, un po’ chiusi, ma in realtà chiusi non lo sono per niente. E’ solo la loro fortissima identità che si manifesta. Trattali con rispetto, guadagna la fiducia di un bergamasco, e lui sarà pronto a darti tutto se stesso. Prenditi gioco di lui e… beh, sì insomma, sono badilate!

Raggiungere Bergamo Alta coi mezzi è semplice tanto quanto in auto. Il pullman dall’aeroporto ferma proprio di fronte alla stazione della funicolare, dalla stazione ferroviaria invece sono 15 minuti a piedi. Con pochi euro facciamo il biglietto e ci sediamo in funicolare. Dall’alto della sua fortificazione la città alta ci aspetta.

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La funicolare di via Vittorio Emanuele II, inaugurata nel 1887, congiunge Bergamo Bassa a Bergamo Alta

Ti trovi in Piazza Mercato delle Scarpe, di fronte a te molte strade, quale percorrere? Naturalmente via Gombito, proprio dritta di fonte a te. E’ la via principale di Bergamo Alta. Ci vuole molta, moltissima forza di volontà a resistere a tutti i negozi e i laboratori di cibi tipici, lo so bene. Insegne antiche attirano la tua attenzione come la luce attira gli insetti, non passa metro che non vorresti mollare tutte le tue buone intenzioni turistiche per lasciarti andare a un panino farcito, una polentina, pizze, un gelato, birra e casoncelli. Ma devi resistere, del cibo parleremo in altro articolo dedicato. Se sei riuscito ad arrivare indenne fino a una bellissima piazza (se non ce l’hai fatta ti capiamo benissimo), sei arrivato alla prima destinazione: Piazza Vecchia. Sei proprio nel cuore della città.

Ogni sera alle 22 il campanone della torre civica fa 100 rintocchi per ricordare un’importante tradizione: è proprio in questo modo che anticamente veniva segnalata la chiusura delle porte della città.

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Ci si deve guardare intorno a 360 gradi. Il rumore di sottofondo è quello di piatti, bicchieri e posate, dei bar e ristoranti che si trovano sotto i portici della piazza, unito allo sgorgare dell’acqua della fontana Contarini. Il gran vociare rimbomba sotto i portici del Palazzo della Ragione, mentre vieni attirato dalla Torre Civica in tutti i suoi 52 metri di altezza (ci si può salire al prezzo di 3 euro, bimbi gratis). Il Palazzo del Podestà, o Palazzo Suardi, domina tutto il lato destro della piazza, mentre alle tue spalle il Palazzo Nuovo, antica sede del comune, ospita la biblioteca civica Angelo Mai, una delle biblioteche più importanti d’Italia. Sotto il loggiato che unisce il Palazzo della ragione e la Torre Civica possiamo intravedere qualcosa di molto interessante ed è li che ci stiamo dirigendo.

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Il Palazzo della Ragione, risalente alla fine del dodicesimo secolo, e il Palazzo del Podestà sono stati per secoli i luoghi simbolo del potere politico della società bergamasca

Piazza Vecchia è alle nostre spalle, ora ci troviamo di fronte a due edifici magnifici: La Basilica di Santa Maria Maggiore con la Cappella del Colleoni, e sulla tua sinistra, il Duomo di Sant’Alessandro, il patrono della città. E’ questo il principale luogo di culto di Bergamo Alta, ma più in generale dei bergamaschi. Diversi studi hanno permesso di individuare tracce di un primo luogo di culto paleocristiano al di sotto del duomo, risalenti al V secolo. Oggi ospita fra le altre, una cappella votiva con le reliquie di San Giovanni XXIII, il “Papa buono”. La Basilica invece risulta esistente già nel VIII secolo. Costruita in stile romanico su base a croce greca, il suo interno è decorato in stile barocco. E’ qui che riposano le spoglie di uno dei personaggi più celebri legati a Bergamo, il compositore Gaetano Donizetti. Torniamo indietro, fra le vie strette della città, prendendo via Bartolomeo Colleoni.

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Sotto i portici del Palazzo della Ragione la meridiana Monumentale e di fronte l’ingresso del Museo Storico dell’Età Veneta

Percorrere via Colleoni non aiuta affatto in quella che è la nostra lotta di resistenza al peccato di gola. Tenendo duro si arriva, superata la Chiesa di Sant’Agata Nel Carmine, a Piazza Lorenzo Mascheroni. E’ una bellissima apertura sul finire della città nella quale immediatamente ci colpisce la porta di ingresso al di sotto della torre del’orologio,  che permette di arrivare alla cosiddetta Piazza della Cittadella.   La cittadella fortificata è stata costruita dai Visconti nel 1379, a difesa della città. Oggi i palazzi che la cingono sono sede del Civico Museo Archeologico e il Civico Museo di Scienze Naturali. Uscendo dalla cittadella, un’altra torre catturerà la tua attenzione. E’ la Torre di Adalberto che sorveglia la città dal lato nord, a completare il sistema difensivo medievale di Bergamo Alta. Ora segui le indicazioni per porta Sant’Alessandro e la funicolare di San Vigilio perché è lì che siamo diretti.

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La Torre di Adalberto non ha accessi al piano terra. Vi si poteva accedere solo attraverso l’uso di una scala. “Perché?” dirai tu che ancora stai pensando alla polentine dolci… è presto detto: era sede di una prigione e questo impediva a chiunque di poter scappare.

La funicolare di San Vigilio sale ripida e veloce verso l’omonimo castello. Non c’è molto da visitare, in pochi minuti si fa tutto il giro fra i resti della costruzione risalente al VI secolo. Anche da qui si può apprezzare un bel panorama. Il motivo per cui vale la pena salire fin qui, è la visuale sulla città. Ti trovi in un punto, arrivato in cima, che ricorda molto un miradouro lisboeta. Ecco qui è impossibile non bersi almeno un espresso. Lo skyline della città illuminata dal sole accompagna i nostri occhi anche durante la discesa. Una volta giù, per chi avesse ancora voglia di andare oltre, basta 1 minuto a piedi per visitare la Casa Natale di Gaetano Donizzetti. Stiamo per lasciare la città, ma restano ancora due luoghi fondamentali.

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La casa natale di Donizetti, decretata monumento nazionale, si trova in via Borgo Canale. Il celebre compositore riscattò le sue umili origini diventando famoso in tutto il mondo e portando prestigio alla città

Ok basta, da ora in poi tana per tutti, liberi tutti, come a nascondino. Non si può ripercorrere le vie del centro senza fermarsi a degustare qualcosa, sarebbe un reato perseguibile penalmente. Tornando verso la funicolare per scendere verso Bergamo Bassa, abbiamo una sosta da fare, al parco della Rocca Viscontea, raggiungibile da via alla Rocca, proprio in Piazza delle Scarpe. Ora scendere con la funicolare da Bergamo Alta sarà pure comodo, ma se il tuo fisico te lo permette (in fondo non ti abbiamo chiesto di salire ma di scendere!) la scelta migliore è quella di raggiungere a piedi Porta San Giacomo, la porta d’ingresso più conosciuta e famosa della città. Da qui puoi passeggiare sulle mure Venete, e si ha un bellissimo scorcio su tutto il perimetro esterno della città. Rinunciando alla discesa comoda in favore di una più avventurosa salutiamo la “Città dei Mille” percorrendo 500 anni di storia su via Sant’Alessandro.

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Porta San Giacomo come la vediamo oggi fu costruita nel 1592, su basi preesistenti ancora più antiche. La costruzione delle mura da parte della Repubblica di Venezia, per fare di Bergamo una roccaforte a ovest dei confini della Serenissima, iniziò nel 1561.

Vicolo San Carlo è la via più breve per scendere e si arriva proprio all’ingresso della funicolare, su un selciato che sa sempre più di Medioevo ad ogni passo. Lasciando la città che ha dato ben 174 garibaldini su 1000, dopo aver assaporato i suoi gusti e aver osservato le sue meraviglie, sentiamo già un pizzico di nostalgia, di quella che ti fa venir voglia di girarti, riprendere la funicolare, e ricominciare tutto da capo. Per cui promettiamo di tornare qui a dedicare un bell’articolo alla cucina locale!

 

Link Utili:

http://www.visitbergamo.net/it/bergamo-alta/

https://www.atb.bergamo.it/it/viaggia-con-noi/turismo-a-bergamo/funicolari

https://it-it.facebook.com/Citt%C3%A0-Alta-Bergamo-36607173045/

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Scrivo, leggo, viaggio, suono, e poi riscrivo rileggo risuono e riviaggio ancora

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